L’insonnia e il rischio di ipertensione nelle donne

Uno studio realizzato dalla Divisione di Medicina di Rete Channing del Brigham and Women’s Hospital ha rivelato una correlazione significativa tra l’insonnia e l’aumento del rischio di ipertensione nelle donne. La ricerca, pubblicata sulla rivista Hypertension, ha monitorato 66.122 donne, di età compresa tra i 25 e i 42 anni, dal 2001 al 2017.

I dati hanno indicato che le donne che dormivano meno di sette-otto ore per notte avevano un rischio notevolmente più alto di sviluppare ipertensione. Inoltre, quelle che riscontravano difficoltà nell’addormentarsi o nel mantenere il sonno erano più suscettibili a questa condizione.

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La migliore app per registrare la misurazione della pressione

Per un iperteso misurarsi la pressione è molto importante, per controllare che sia nel range di sicurezza e per verificare che i farmaci facciano effetto.

Ma è altrettanto importante tenere nota delle misurazioni fatte, per controllare se la pressione sanguigna è comunque stabile o per analizzare la variazione delle misurazioni. Inoltre se la pressione varia rispetto al valore abituale bisogna segnarsi se ci sono stati comportamenti che possono aver influito sul discostamento dalla media, sia in positivo che in negativo. Ad esempio se quel giorno si è preso un caffè in più, se si è fatto una bella passeggiata o se in un occasione speciale si è mangiato più del solito.

Per tenere traccia delle proprie misurazioni giornaliere questo sito mette a disposizione un foglio di calcolo (excel o compatibili) da usare preferibilmente da PC, per registrare ogni misurazione della pressione. Lo potete scaricare gratuitamente da questa pagina. Al momento il Diario della Pressione messo online da lamiapressione.it è stato scaricato 10.700 volte. Spero sia stato utile a chi lo ha utilizzato.

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Allarme ipertensione in Italia e nel mondo

L’ipertensione è una condizione che colpisce circa 1,13 miliardi di persone nel mondo, causando ogni anno 10 milioni di morti per malattie cardiovascolari. Si tratta di una pressione sanguigna troppo alta, che danneggia i vasi e gli organi vitali, aumentando il rischio di infarto, ictus, insufficienza renale e demenza.

L’OMS ha lanciato un piano globale per ridurre l’ipertensione e prevenire le sue conseguenze, basato su quattro pilastri:

L’obiettivo è di raggiungere entro il 2025 il 50% di copertura sanitaria universale per l’ipertensione e di ridurre del 25% la prevalenza di ipertensione non controllata.

I dati in Italia sul rapporto tra ipertensione e giovani è preoccupante.

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Ritirati alcuni lotti del farmaco anti ipertensione Aldactone 16cps 25 mg capsule rigide

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto il ritiro dal commercio di sei lotti del farmaco Aldactone 16cps 25 mg capsule rigide, un diuretico antagonista dell’aldosterone usato nel trattamento dell’ipertensione arteriosa e dell’iperaldosteronismo. La decisione è stata presa a scopo precauzionale, in seguito alla segnalazione di un difetto qualitativo che riguarda la presenza di particelle estranee nelle capsule.

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Quanto tempo occorre affinché i farmaci per la pressione sanguigna facciano effetto?

Se soffrite di ipertensione, probabilmente il vostro medico vi ha prescritto dei farmaci per la pressione sanguigna. Questi farmaci hanno lo scopo di abbassare la pressione arteriosa e ridurre il rischio di complicazioni cardiovascolari, come ictus, infarto o insufficienza renale. Ma quanto tempo occorre affinché i farmaci per la pressione sanguigna facciano effetto?

La risposta dipende dal tipo di farmaco che si assume e dalla gravità dell’ipertensione. In generale, i farmaci per la pressione sanguigna iniziano a fare effetto entro poche ore dall’assunzione, ma possono richiedere alcune settimane per raggiungere il loro effetto massimo. Questo significa che non bisogna aspettarsi di vedere una riduzione immediata della pressione arteriosa dopo aver preso una pillola.

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